IL PROGETTO

La realizzazione del Bosco della Memoria è stata effettuata presso il Bosco Urbano di via Messa. In questa area sono state piantumate nel corso del 2016 alberi di varie dimensioni e specie.
Le specie arboree sono state selezionate in base alle seguenti caratteristiche:
- Sono tutte a foglia decidua, cioè perdono le foglie in inverno. In questo modo non generano ombra sugli edifici vicini e non riducono l'irraggiamento solare mentre durante i periodi estivi, con la loro chioma, consentono una mitigazione del microclima favorendo l'ombreggiamento.
- Sono delle specie autoctone.
- Sono tutte specie a impollinazione entomofila; infatti il polline è diffuso dagli insetti e non dal vento e considerando la sempre maggiore diffusione delle allergie ai pollini queste piante, nella tabella di classificazione per l'incidenza dei pollini allergeni (Ministero della salute), sono considerate a basso tasso di allergeni.
La scelta del luogo in cui collocare il Bosco della Memoria non è stata quindi casuale. E' stato scelto, in accordo con l'Amministrazione Comunale, uno spazio pubblico aperto a tutti, facilmente fruibile, in modo da facilitare il contatto con questo pezzo significativo di memoria storica locale.
Il progetto si inserisce all'interno del Bosco Urbano senza alterarne i caratteri naturalistici e paesaggistici, nel pieno rispetto della sua biodiversità.
L'albero è simbolo di continuità, affonda le sue radici nel profondo della terra, cresce e si protrae verso l'alto nella continua ricerca della luce.
In questa sua essenza è l'elemento naturale che, meglio di qualsiasi altro, restituisce ai nomi dei deportati una dimensione vitale e duratura nella nostra memoria collettiva attraverso la rappresentazione di ciò che la deportazione ha negato nella vicenda umana di ciascun deportato. L'albero è simbolo di radicamento, di contatto con la propria terra e in questo si pone in netta antitesi con il concetto di allontanamento e separazione che sta alla base della deportazione. Ogni singolo albero inoltre è unico e irripetibile nella sua forma, e ben si presta a rappresentare l'unicità di ogni essere umano: associare a ciascun nome un albero significa ricordare queste persone attraverso l'elemento che per primo afferma l'individualità dei singoli, il proprio nome, quel nome che era stato negato nei lager e sostituito da uno spersonalizzante numero di matricola.
L'intervento artistico architettonico prevede le seguenti opere:

1) Nomi
Sono stati individuati 92 alberi ai quali assegnare il nome dei deportati.
I nomi sono stati incisi su lastre in acciaio corten piegate a forma di anello che "abbraccia" l'albero. Questo abbraccio accompagnerà la crescita dei giovani alberi, simbolo di una memora destinata a radicarsi e a svilupparsi nella coscienza delle nuove generazioni. L'intervento è studiato per non intralciare il ciclo vitale degli alberi e le minime strutture di ancoraggio non intaccano l'apparato radicale degli alberi, come indicato nei disegni di progetto allegati.

2) Segnaletica verticale con i nomi dei campi di concentramento e sterminio
Il posizionamento di questi nomi è avvenuto in aree che rispecchiano la geografia dei diversi campi.

3) Landmark
Si tratta di un elemento scultoreo composto da lastre verticali piegate in corten provviste di incisioni tali da comporre la scritta "Bosco della Memoria" e cartelli esplicativi. Funge da punto informativo e riconoscitivo del progetto.

PROGETTO: Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti - www.deportati.it
Idea e coordinamento: Milena Bracesco - ANED Monza - Sesto San Giovanni
Progetto istallazione: arch. Rosa Lanzaro con arch. Davide Tagliabue con il sostegno e la collaborazione di Elena Verri ed Emilio Caravatti, caravatti_caravatti architetti
Con il patrocinio del Comune di Monza